La pressione sanguigna è la misurazione della forza con cui il sangue scorre all’interno dei vasi sanguigni; la massima o sistolica è quella misurata nel momento in cui il cuore batte, mentre la minima o diastolica è quella misurata tra un battito e l’altro, ossia quando il cuore è rilassato.
Tali valori possono variare in base al sesso, all’età, al peso corporeo, alla razza, all’apparecchio adoperato per effettuare la misurazione, all’ora del giorno, allo stato psicofisico e di salute generale dell’individuo, per cui non è facile fissare dei valori di riferimento ideali. In linea generale, ma tenendo conto della variabilità dei risultati, si considera ideale una pressione massima (o sistolica) di 115-120 mmHg e minima (o diastolica) di 75-80 mmHg.
Il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari aumenta progressivamente a partire da valori superiori a 115/75 mmHg, sconfinando nel patologico (ipertensione) oltre i 140/90 mmHg. Tale rischio quantifica le probabilità di subire una malattia a carico del cuore o dei vasi sanguigni ed è aumentato dalla presenza, oltre che di alti valori della pressione, di fattori quali il fumo, il diabete, il sovrappeso, la sedentarietà, l’abuso di alcool, una dieta troppo ricca di colesterolo, grassi saturi e zuccheri.
Dato che nella maggior parte dei casi non dà alcun tipo di disturbo evidente, la pressione alta viene spesso scoperta in modo del tutto casuale. Infatti solo a valori molto alti può causare mal di testa, capogiri o epistassi. Altri sintomi, non specifici dell'ipertensione ma spesso associati a essa, sono sudorazione eccessiva, crampi ai muscoli, debolezza, bisogno di urinare spesso, palpitazioni.
Anche se i suoi sintomi non sono evidenti, l’ipertensione è uno dei principali nemici della salute. Infatti, il cuore e le arterie, costretti ad un lavoro di gran lunga maggiore rispetto a quello che dovrebbero supportare, subiscono alterazioni e in particolare le arterie divengono più fragili, si possono rompere ed arrivare anche a causare danno agli organi che nutrono, come cuore, cervello, reni e occhi. Le conseguenze di ciò sono infarto, scompenso cardiaco, ictus cerebrale e insufficienza renale.
La misurazione della pressione arteriosa è, pertanto, particolarmente consigliata a pazienti anziani, donne in gravidanza e diabetici per monitorare l’andamento della pressione e prevenire, o contrastare, l’ipertensione. Rilevando le variazioni della pressione, il paziente e il suo medico possono anticipare i rischi cardiovascolari.
Tale misurazione è facile e non invasiva, può essere effettuata tramite i tradizionali sfigmomanometri oppure con le più moderne apparecchiature elettroniche, automatiche e di facile utilizzo.
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